Le attività di trasporto e trasloco, ma anche il semplice immagazzinamento e l’archiviazione di oggetti e documenti, non possono prescindere dall’uso di scatole di cartone, le quali permettono di conservare in maniera sicura e pratica qualsiasi tipo di bene.
Nel settore del packaging, in realtà, sono diversi i tipi di cartone per scatole utilizzati, i quali si differenziano in base al materiale impiegato, alla lavorazione e alle caratteristiche tecniche.
Ma come si identifica un tipo di cartone rispetto a un altro? E qual è il miglior cartone per le diverse esigenze d’uso? Ecco un interessante approfondimento.
Quanti tipi di cartone esistono in commercio?
Di piccole o grandi dimensioni che siano, ciascuno di noi ha probabilmente avuto a che fare con delle scatole di cartone, magari dopo aver acquistato online su un sito di e-commerce oppure per aver ordinato una cena take away.
In realtà esistono in commercio diversi tipi di cartone per scatole, i quali consentono di ottenere prodotti finali anche molto differenti tra loro e utilizzabili nei vari settori merceologici.
A livello quotidiano, le aziende che si occupano di packaging impiegano infatti numerose tipologie di cartone ondulato, un materiale molto versatile, facile da lavorare ed estremamente resistente, il quale viene incontro alle più disparate esigenze degli utilizzatori finali.
In linea generale, viene definito cartone ondulato il materiale composto da due fogli di cartone, in mezzo ai quali viene inserito uno strato ondulato, e incollati con materiali derivati da fecola di patate o amido di mais: il numero di fogli ondulati può variare da uno a tre, e in base a esso è possibile ottenere scatole più o meno resistenti e in grado di sostenere un peso via via maggiore.
Come si identifica un tipo di cartone?
I vari tipi di cartone ondulato differiscono per materiale, grammatura e spessore: sono questi aspetti, infatti, a determinare le caratteristiche tecniche del prodotto finale, il quale può risultare più resistente e personalizzabile.
Le copertine, ossia i due fogli che si trovano sulla parte superiore e inferiore delle onde, possono essere ottenute con quattro tipi di materiali, ossia kraft, liner, test e camoscio.
La carta kraft, ottenuta con pasta chimica di conifera di solfato, è quella che garantisce le migliori caratteristiche meccaniche; molto resistente è in seguito la liner, prodotta con materie fibrose; meno performanti e più economiche sono infine test e camoscio, quest’ultima prodotta con pasta di recupero.
I quattro materiali possono inoltre essere prodotti con finitura bianca e in dieci classi di grammatura, così suddivise:
- classe 2: g/mq 125
- classe 3: g/mq 150
- classe 4: g/mq 175
- classe 5: g/mq 200
- classe 6: g/mq 225
- classe 8: g/mq 275
- classe 9: g/mq 300
- classe 02: g/mq 337
- classe 04: g/mq 400
- classe 06: g/mq 440
La parte ondulata, che si trova tra le due copertine invece, può essere realizzata in cinque differenti materiali, chiamati semichimica scandinava – quello di maggior qualità – semichimica, uso semichimica, medium e fluting.
Molto importante, per quanto riguarda questa parte del cartone, è lo spessore, dal quale dipende sostanzialmente la resistenza della confezione: le onde, infatti, possono essere alte (spessore 4,5-5 mm), medie (3,5-4,4 mm), basse (2,5-3,4 mm) o micro onde (inferiori a 2,5 mm).
Per quanto riguarda le grammature, infine, nelle onde ne troviamo complessivamente otto, di cui quattro usate per semichimiche e medium e quattro per la fluting.
Altri tipi di carta e cartone
Oltre al cartone ondulato in tutte le sue varianti, troviamo in commercio altre tipologie di cartone e carta, il cui utilizzo varia in base al tipo di prodotti da contenere.
La carta duplex o liner, ad esempio, è molto frequente nella produzione di shopper e imballaggi sottili, ma può essere usata anche in soluzioni multistrato per imballaggi da spedizioni.
Carta medium e semichimica, invece, presentano caratteristiche tecniche medie ma elevata versatilità e una buona resistenza; Inoltre, i loro parametri tecnici possono essere migliorati in fase di produzione.
Inferiori alle precedenti sono in seguito il cartone camoscio, prodotto con macero di scarsa qualità, il quale viene utilizzato principalmente come foglio teso nelle ondulazioni o per decorazioni, la fluting, che presenta una resistenza molto bassa, e la carta paglia, utile per lo più come riempitivo all’interno degli imballaggi.
Qual è il miglior cartone in commercio?
Come si può intuire dai dettagli riportati in precedenza, ogni tipo di cartone presenta delle proprie caratteristiche che lo rendono più o meno adatto alle varie situazioni.
Non è facile dunque stabilire quale sia il miglior cartone in assoluto: tutto dipende infatti dall’uso che bisogna farne e dalle esigenze di trasporto e magazzinaggio.
Il cartone ondulato è senza dubbio una soluzione che garantisce un ottimo rapporto qualità/prezzo, e che permette di avere a disposizione scatole in tanti formati e altamente resistenti per ogni occasione; Tuttavia, è possibile che le specifiche necessità possano portare a scegliere prodotti di qualità relativamente inferiore.
Ogni tipo di carta si presta infatti a uno o più usi specifici e ciò rende estremamente variegata la proposta degli scatolifici, i quali studiano costantemente nuove soluzioni in grado di migliorare il lavoro di aziende e attività commerciali ottimizzando costi e spazi.